Premessa

La Scuola, gestita dalle Suore Stabilite nella Carità, ha una lunga tradizione di accoglienza ed inclusione, oltre che formativa, a cui è fedele, rivolgendo una particolare attenzione ai più deboli.
La comunità educativa, fedele al carisma dell’accoglienza, della formazione umana e della preparazione alla vita, è attenta ai bisogni dei piccoli, dei bambini e dei giovani, ai più deboli, alle trasformazioni della realtà, alle richieste dei tempi e dei luoghi.
I docenti intendono realizzare una comunità educante dinamica, in cui ciascuno vive con competenza il proprio ruolo, fondata sulla comunione e sulla collaborazione. Disciplina, metodo, organizzazione, insegnamento, opportunità didattiche, rapporto sereno con alunni e famiglie ma soprattutto attenzione ed inclusione per i più deboli e bisognosi; non secondariamente, preghiera e testimonianza di vita, sono considerati essenziali per creare un ambiente di cultura e di fede in cui ciascuno cresce e si fa aiutare a crescere, in quanto il rapporto educativo è un “dare” e “ricevere” reciproco, un accogliere ed includere.
L’adozione, di un Protocollo d’ Inclusione, nasce oggi dall’esigenza di definire ed adottare pratiche condivise per la conoscenza e la valorizzazione della realtà personale, umana, sociale e familiare degli alunni, di tutti gli alunni.
Il documento, rivolto a tutti gli alunni BES e in particolar modo a coloro che necessitano di una speciale attenzione, in riferimento al profilo della disabilità, dei disturbi evolutivi specifici e dello svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale, intende definire compiti e ruoli all’interno dell’istituzione scolastica, tracciando le fasi di accoglienza e le attività che possono favorire l’apprendimento.

La Scuola, gestita dalle Suore Stabilite nella Carità, ha una lunga tradizione di accoglienza ed inclusione, oltre che formativa, a cui è fedele, rivolgendo una particolare attenzione ai più deboli.
La comunità educativa, fedele al carisma dell’accoglienza, della formazione umana e della preparazione alla vita, è attenta ai bisogni dei piccoli, dei bambini e dei giovani, ai più deboli, alle trasformazioni della realtà, alle richieste dei tempi e dei luoghi.
I docenti intendono realizzare una comunità educante dinamica, in cui ciascuno vive con competenza il proprio ruolo, fondata sulla comunione e sulla collaborazione. Disciplina, metodo, organizzazione, insegnamento, opportunità didattiche, rapporto sereno con alunni e famiglie ma soprattutto attenzione ed inclusione per i più deboli e bisognosi; non secondariamente, preghiera e testimonianza di vita, sono considerati essenziali per creare un ambiente di cultura e di fede in cui ciascuno cresce e si fa aiutare a crescere, in quanto il rapporto educativo è un “dare” e “ricevere” reciproco, un accogliere ed includere.
L’adozione, di un Protocollo d’ Inclusione, nasce oggi dall’esigenza di definire ed adottare pratiche condivise per la conoscenza e la valorizzazione della realtà personale, umana, sociale e familiare degli alunni, di tutti gli alunni.
Il documento, rivolto a tutti gli alunni BES e in particolar modo a coloro che necessitano di una speciale attenzione, in riferimento al profilo della disabilità, dei disturbi evolutivi specifici e dello svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale, intende definire compiti e ruoli all’interno dell’istituzione scolastica, tracciando le fasi di accoglienza e le attività che possono favorire l’apprendimento.