Il DLGS 96 del 7 agosto 2019 (decreto inclusione)

ll decreto 96/2019 ha apportato disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 13 aprile 2017 n.66 recante norme per la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità, a norma dell’articolo 1, commi 180 e 181, lettera C della legge n.107 del 13 luglio 2015. Molte le novità introdotte rispetto al decreto legislativo 66 dell’aprile 2017, applicativo della Buona Scuola, “a partire dall’assegnazione delle ore di sostegno, che verrà decisa d’intesa con le famiglie; sussidi, strumenti, metodologie di studio non saranno più elaborati in modo “standard”, in base al tipo di disabilità, ma in base ad un “piano didattico individualizzato” costruito realmente su “misura” dell’alunno (personalizzazione).
Il PEI deve essere redatto tenendo conto della classificazione ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute) promossa dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). Si tratta di uno strumento utilizzato per descrivere, misurare e classificare salute e disabilità. Tramite l’ICF è possibile ricavare informazioni strutturate sulla salute sia a livello delle funzioni (inclusa la sfera mentale) e delle strutture dell’organismo umano, sia a livello dell’attività di una persona e della sua partecipazione alle situazioni di vita. L’ICF si basa sul cosiddetto modello bio-psico-sociale della disabilità, derivante dall’integrazione del modello “medico” e quello “sociale”, due modelli concettuali opposti tra di loro. Il primo vede la disabilità causata direttamente da malattie, traumi ecc., e prevede quindi interventi che mirino alla cura oppure all’adattamento da parte della persona. Secondo il modello sociale, la disabilità è causata dal disagio provato dall’individuo all’interno di un contesto sociale in cui vive. Il ricorso a questa classificazione permette di fornire un quadro completo e funzionale dell’alunno disabile, sia a livello scolastico che extrascolastico, tenendo conto delle funzioni e strutture corporee, dell’attività e partecipazione dell’alunno.

Nel Dlgs 96 viene rivista la composizione delle commissioni mediche per l’accertamento della condizione di disabilità ai fini dell’inclusione scolastica: saranno sempre presenti, oltre a un medico legale che presiede la Commissione, un medico specialista in pediatria o neuropsichiatria infantile e un medico specializzato nella patologia dell’alunno.
Nel processo di inclusione viene coinvolta l’intera comunità scolastica
Il “Profilo di Funzionamento” sostituisce di fatto, ricomprendendoli, la diagnosi funzionale ed il profilo dinamico funzionale. Esso è redatto, dopo l’accertamento della disabilità, secondo i criteri del modello biopsico-sociale della Classificazione Internazionale del Funzionamento, della disabilità e della salute (ICF), dall’UMD in collaborazione con la famiglia e la scuola. Il Profilo di Funzionamento è il documento propedeutico alla redazione del PEI, esso ridefinisce le competenze professionali, la tipologia delle misure di sostegno e le risorse necessarie per l’inclusione scolastica. Nascono i Gruppi per l’Inclusione Territoriale (GIT), formati su base provinciale, ovvero nuclei di docenti esperti che supporteranno le scuole nella redazione del Piano Educativo Individualizzato (PEI) e nell’uso de sostegni previsti nel Piano per l’Inclusione. I GIT avranno il compito di verificare la congruità della richiesta complessiva dei posti di sostegno che il dirigente scolastico invierà all’Ufficio Scolastico Regionale.

A livello scolastico opererà il Gruppo di lavoro operativo per l’inclusione composto dal team dei docenti contitolari o dal consiglio di classe, con la partecipazione dei genitori dell’alunno con disabilità, delle figure professionali specifiche, interne ed esterne all’istituzione scolastica che interagiscono con l’alunno stesso, nonché con il supporto dell’unità di valutazione multidisciplinare e con un rappresentante designato dall’Ente Locale.
Il Gruppo di lavoro operativo per l’inclusione avrà il compito di redigere il Piano Educativo Individualizzato compresa la proposta di quantificazione di ore di sostegno.

Anche i genitori e, dove possibile, se maggiorenni, gli stessi alunni con disabilità, potranno partecipare al processo di attribuzione delle ore di sostegno.