Alunni con deficit da disturbo dell’attenzione e dell’iperattività

Sono alunni con problemi di controllo attentivo e/o dell’attività, spesso definiti con l’acronimo A.D.H.D. (Attention Deficit Hyperactivity Disorder), deficit da disturbo dell’attenzione e dell’iperattività che presentano spesso tale disturbo in comorbilità con uno o più disturbi dell’età evolutiva: disturbo oppositivo provocatorio, disturbo della condotta in adolescenza, disturbi specifici dell'apprendimento, disturbi d'ansia, disturbi dell'umore. Questo gruppo di disturbi è caratterizzato da un esordio precoce (di solito nei primi cinque anni di vita), mancanza di perseveranza nelle attività che richiedono un impegno cognitivo, tendenza a passare da un'attività all'altra senza completarne alcuna, attività disorganizzata, mal regolata ed eccessiva. Gli alunni ipercinetici sono spesso imprudenti e impulsivi, inclini agli incidenti, e, vanno incontro a problemi disciplinari, per infrazioni dovute a mancanza di riflessione, piuttosto che a deliberata disobbedienza. In questi soggetti, è comune una compromissione cognitiva accompagnata spesso da ritardi specifici dello sviluppo motorio e del linguaggio; complicazioni secondarie, includono, il comportamento antisociale e la scarsa autostima.

L’ADHD, è un disturbo spesso associato a DSA o ad altre problematiche, ha una causa neurobiologica e genera difficoltà di pianificazione, di apprendimento e di socializzazione con i coetanei. In questo caso le informazioni fornite dagli insegnanti e la collaborazione della scuola, hanno una parte importante per il completamento della diagnosi ed il processo riabilitativo. Spesso il quadro clinico particolarmente grave, anche per la comorbilità con altre patologie, richiede l’assegnazione dell’insegnante di sostegno, come previsto dalla legge 104/92.